«Novantatré» di Victor Hugo

Porca miseria quanto raschia! Specie letto di questi tempi!
Come sempre, Hugo si sottrae alla facilità: è dispersivo, sovradimensionato, lento, traboccante di aforismi, con un andamento claudicante, farraginosissimo, e con una voce “commentante” sibillina, entrante, anche poco simpatica a volte e spesso saccente… ma quanto sono affascinanti le sue metafore (il traduttore può essere chiunque, poiché quelle immagini rimangono anche in altre lingue, specie se romanze come il francese), e quanto è ficcante il suo pensiero, e quanta maestria narrativa: tutto quello che sembrava rivolo inutile alla fine si scopre fare parte del “logos”, e tutto quello che sembrava lentezza invece era certosina preparazione della tensione, sapiente organizzazione dell’azione, azione che, proprio perché così “negata”, quando arriva al dunque urla e morde di più, con tutto il portato etico e filosofico che ti precipita addosso! E la vocetta così entrante prima, nel finale rendiconta solo l’azione: la fa esplodere per farti male, ti colpisce netta, e poi se ne va, e ti lascia a piangere!
Imperdibile per chiunque consideri l’utopia un tendere per migliorarsi, e indispensabile per comprendere quanto non ci sia giustizia senza clemenza, e non ci sia umanità senza pace e fratellanza, anche con i “nemici”.
Commoventissimo! Anche se richiede molta pazienza… 

Benché avessi in casa la versione della Newton Compton di Roma (cioè Il Novantatré, a cura di Riccardo Reim, 2004, con traduzione di Oete Blatto risalente almeno al 1963, quando fu pubblicata dalla Casini di Firenze e Roma), ho letto la traduzione di Francesco Saba Sardi, che credo sia stata condotta per gli Oscar Mondadori nel 1983, in una delle innumerevoli ristampe oscariane, credo quella del 2019…
e per quale motivo ho fatto una cosa del genere?, cioè leggere una traduzione diversa da quella che ho a casa?
Non lo saprete mai!

Se ne parla anche in Inghiottitoi carsici

3 pensieri riguardo “«Novantatré» di Victor Hugo

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    1. Non ho film da recensire e rimarrà così per buona parte di agosto: e questi post di libri sono tutti ricicli da Instagram pubblicati durante l’anno… “rimescolo il paiolo”…

      1. ah ok
        anche io con il nuovo lavoro sto diminuendo drasticamente la quantità di film; sono settimane tra l’altro che non vado al cinema…

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