Da non perdere questo eccezionale contributo di Chicco Conti, da linkare con il mio molto più indegno resoconto sui 38 momenti cardine del rapporto tra cinema e musica…
Su certe problematiche del CD avevo parlato, insieme purtroppo a un po’ troppe cose, anche all’inizio di Eine Alpensinfonie… e sull’opera in disco parlai, male, anche qui!
Ciao a tutti, vi segnalo un nuovo post, curato dal sottoscritto, in uscita oggi sul blogdellamusica.
Dopo aver affrontato i supporti “materiali” attraverso cui una canzone può essere fissata, riprodotta in serie e venduta al pubblico (cilindri, dischi, nastri magnetici e cd), ora passiamo ad occuparci dei canali (i media) attraverso cui questi supporti, per così dire, “viaggiano”: in poche parole, dopo aver parlato della distribuzione, raggiungiamo il regno della diffusione della musica. E, quindi, radio, tv, jukebox, cinema, videoclip, web…
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La radio è inventata da Guglielmo Marconi nel 1894: inizialmente gli apparecchi possono propagare solamente segnali codificati (i “bip” dell’alfabeto Morse), ma ben presto il sogno di diffondere nell’etere suoni e parole diventa realtà. Nella notte di Natale del 1906 l’inventore canadese Reginald A. Fessenden trasmette, da Boston, un breve discorso, legge un passo della Bibbia, esegue qualche melodia di violino, e accende il suo grammofono. È il primo caso…
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fatto bene a condividere