Filmettino intelligente, sentimentale, girato con tanta cognizione di causa…
- I giochi di specchi e di riflessi sull’acqua sono goduriosi (garantiti da un film magicamente girato su pellicola!)…
- La macchina basculante da un lato e l’altro della scena, nei momenti più amorosi, dà proprio l’idea di una testa tra le nuvole di innamoramento…
- La gestione geometrica di molte composizioni d’immagine è incantevole…
- I flashback sono usati con sapienza e saggezza…
- L’innuendo inziale che sia tutta una storia immaginata acchiappa (anche se non è granché seguito: rimane lì come Sly nella Bisbetica domata del First Folio)…
- La costruzione attanziale del tempo diegetico, con diverse ellissi poi riprese in dialogo con sorpresa, è arguta…
- Le stoccatine sulla diversa modalità di vita tra Oriente e Occidente (pur, sciovinisticamente, tutte pendenti, ovviamente, verso la preferenza dell’American Way of Life: anche se non viene mai espresso un vero giudizio, l’andazzo è far capire che in Occidente “si sta meglio”) sono interessanti…
La sceneggiatura è bella;
i personaggi carini;
la filosofia dei rapporti avuti nelle vite passate appassiona, e arricchisce il tema rispetto al vieto topos della friendzone…
Io, cinico, ci trovo tutti i punti deboli dei film che vogliono piacere ai teneroni e che ci riescono con tantissime furbizie, e quindi, a parte la visualità delicata degna di un’autrice maxima, non mi è andato granché al di là di una romcom hollywoodiana delle più stereotipe, tra Nora Ephron, Serendipity e il vecchio Only you di Jewison (1994, che fu girato addirittura da Sven Nykvist!), per capirsi…
ma questo è gusto, e lo showing visivo effettivamente colpisce…
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Inutile dire che è strutturato su una compresenza tra inglese e coreano, con l’inintelligibilità come grossa parte in causa del narrato, e quindi doppiarlo non ha assolutamente senso…
Uno di quei film che io faccio fatica a guardare.
Uh dunque a me piacerà tantissimo!