Thor: Love and Thunder

Già nel 2017, dopo X-Men: Apocalypse e la Justice League, dissi che i cinefumetti erano un genere che non aveva nulla da dire…

Se, sullo sfondo lontanissimo di un decotto paccottiglioso (vedi quella cacchiatella di Birds of Prey, o anche il tutto sommato insapore ultimo Batman), la Warner (DC) riesce, ogni tanto, a fare qualcosa per bimbetti guardabile (Shazam), o leggermente gradevole per parlare del rapporto tra potere e società (l’ultima Suicide Squad o il Joker di Phillips), la Marvel, invece, è da Captain Marvel (escluso) che non si regge: Endgame era insalvabile… e tutto il resto, dalle serie, ai multipli seguiti e prequel, bah… è roba che non si tiene…

è impossibile distinguere Thor: Love and Thunder da qualsiasi altro film Marvel…

Waititi, con una mossa vecchia di 40 anni (risalente alla svolta comica di Dick Lester in Superman III, che contagiò anche la subito successiva Supergirl di Jeannot Szwarc), la butta sul ridere… ma sa che “ridere” davvero e del tutto non si può, perché a Hollywood pensano che i film blockbuster, per i quali spendi tanti soldi, NON possano essere puramente comici (poiché si sa: nella Hollywood bacchettona le cose che fanno ridere sono intese peggiori di quelle che fanno piangere: chissà perché)…

E finché fa ridere, Waititi è bravo: gli attori sanno come essere simpatici (e Natalie Portman stende nella commedia: dovrebbe girarne di più), e Waititi, da vero comico cinetico, sa come far partecipare tutto quanto alla risata (la fotografia molto colorata [di Barry Idoine, che ha alle spalle un lungo passato di assistente di camera per Elswit, Soderbergh, Niccol, e tanti altri, anche in TV] è ironica; le scene [del vecchio e molto esperto Nigel Phelps] sono pacchianissime)…
…ma poi c’è per forza da mettere la solita, ribollita e riscaldata, idiozia della Marvel: cioè l’eterna metafora della Seconda Guerra Mondiale (vedi Doctor Strange), stavolta mescolata con la lotta al tumore (tema caro a Portman dai tempi di Annihilation, che io ho interpretato come metafora di senso di colpa, mentre tutti lo hanno visto come metafora del tumore: ed evidentemente hanno ragione tutti)…

Se si guarda Thor: Love and Thunder come metafora della lotta al tumore, allora che tutti i bambini partecipino alla guerra, vabbé… ok…

Reggicchia anche se lo si guarda come solita fiaba (che palle: il cinema hollywoodiano contemporaneo è sempre e solo fiaba ritrita, senza vera comprensione della potenza fiabesca), cioè come simbolo dei bimbi che lottano contro i mostrilli delle ombre (dei veri e propri mostrilli delle ombre) per crescere…

Il casino è però che i bimbi, come sempre nella Marvel, una volta sconfitto il mostrillo, non smettono di essere soldati, anzi: il bimbo partecipa all’eterna “guerra mondiale” che, chissà perché, la Marvel propugna da sempre (vedi Spider-Man: Homecoming)…

Bimbi soldati (e la “prima e l’ultima bimba” è perfino la vera figlia di Hemsworth!) che lottano con terroristi deistici politicizzati e incazzati dopo che hanno visto che gli dèi da loro adorati (gli occidentali?) li hanno presi per il culo con la “fede” nel capitalismo (la primissima inquadratura, nel deserto, con Bale che muore di fame con la bimba, riesce a essere agghiacciante)…
E i bimbi ci lottano contro il terrorista e lo tolgono dal mondo… sì, magari con, per lui, una comoda redenzione, ma intanto una, anche leggera, ombra di critica (rivedi Spider-Man: Homecoming), o di tiepidissima riflessione, sul perché ‘sto terrorista picchi o sia politicizzato, non s’è fatta…

s’è cercato di buttarla in caciara… e s’è anche cercato, mooooooolto sullo sfondo, di dire che in effetti gli dèi capitalistici-occidentali sono stronzi (e Crowe è bravo nell’essere un comico stronzo: vedi anche A Good Year di Scott)… ma nelle risate, che comunque si fanno, i bimbi sono, “effettivamente”, soldati: soldati che saranno sì “alternativi” agli dèi, ma di fondo a loro direttamente consustanziali… e nessuno dice niente…

bah…

Thor: Love and Thunder sembra dire che tutto è risata, ma invece poi no: c’è i tumori e i tumori vanno combattuti, e combattere i tumori è come combattere una guerra a favore del capitalismo contro un terrorista anti-capitalista, solo perché il terrorista è troppo radicale e perché ha scambiato il privato (il suo lutto particolare) con l’universale… e la si combatte pur blaterando che siamo “alternativi” al capitalismo…

come al solito, la Marvel, come i 5Stelle, pensa di essere il capitalismo buono contro un capitalismo cattivo che ha esagerato… e fa trionfare il capitalismo buono con i bambini soldato (del tutto identici a quelli che, per davvero, e non per finta, sono in giro per il mondo)…

che chi lotta col tumore vada nel Valhalla dei guerrieri è carino (Portman: non perdete tutte le scene post-titoli), ma il resto della metafora ti fa un po’ perdere…

è bello tutto: è bello l’arcobaleno, le tematiche di inclusione, le ridancianerie efficaci: tutto ok…

sono cose che ti fanno pensare a un film che non presenta la guerra come unica soluzione…

e invece, di fondo, è un film, di nuovo, militare

è come Papa Francesco: operazione simpatia, carino, gioviale e spiritoso: ma sempre papa (e cioè governante assoluto fondamentalista religioso, esattamente come l’ISIS, che mette bocca negli affari economici invece di limitarsi allo spirituale) rimane!

Ricordatevi, però, che io il primo Thor di Branagh lo adorai!
e ho adorato anche il primo Iron Man di Favreau!

7 pensieri riguardo “Thor: Love and Thunder

Aggiungi il tuo

  1. Credo che, nella scelta di inserire per forza i momenti drammatici, abbia inciso anche il riferimento ai fumetti. Alla Marvel devono comunque considerare anche i fan dei comics, e presentare Mighty Thor senza parlare della sua storia, o modificandola significativamente, sarebbe stato molto rischioso. Inoltre la motivazione per cui Jane diventava Thor sarebbe stata, credo, più risibile e pretestuosa.
    Con questo non voglio difendere il film, perché credo abbia molti difetti. Il non prendersi sul serio a me piace, “Thor: Ragnarok” io lo difendo, ma lì la storia era più adatta a quel tono. Per “Love and Thunder”, pur non potendosi rinunciare alle battutine che sono il marchio di fabbrica dell’MCU, avrei dato più peso, spessore e minutaggio ai momenti seri. Forse così, oltre a dare più valore al villain (che qui non è mai veramente inquadrato, definito, descritto) e al dramma di Jane, non avremmo avuto quella che definisci una semplicistica lotta contro il male. O meglio, l’avremmo avuta, ma con un cattivo le cui motivazioni sarebbero forse parse più complesse e sfumate e che non sarebbe stato liquidato a suon di bimbi soldato e capitalismo buono.
    Chissà.

    1. Sono felice che tu riesca a considerare questi film dal punto di vista analitico…
      io sto invecchiando e sto sempre più “cestinando” questi film come indigeribile “total crap”…

      1. Be’, non è che io li considero capolavori. Li confronto tra loro, per esempio posso dire “Infinity War lo trovo più riuscito di Endgame”, oppure “Multiverse of Madness” ha fatto danni alla fase 4″, ma non li valuto nell’ambito della totalità del cinema esistente. 😉

  2. Non l’ho visto, ma a suo tempo ho letto molto la saga di Thor scritta da Walt Simonson, che brulicava di riferimenti ai miti norreni e ben più delle vecchie serie di Stan Lee— Un fumetto davvero bello, pur rimanendo nell’alveo del fumetto adolescenziale americano

  3. Visto ieri sera… meglio di Ragnarok, secondo me, (ma tutto è meglio di Ragnarok) ma mi ha fatto imbestialire perché, porca miseria, questa volta le idee c’erano! Si vede il potenziale che la storia avrebbe potuto avere, Bale è un buon villain, lo sterminio di divinità narcisiste che ignorano i loro fedeli (idea non inedita ma comunque potenzialmente interessante) era un ottimo spunto, il cancro di Jane pure; e qua e là ci sono alcune scene interessanti. Solo che hanno dovuto fare questo trattamento da parodia che mi ha fatto cascare le palle lungo tutta la sala. Sembra davvero di vedere una versione “pallottola spuntata” dei film di supereroi, che come concept ci può anche stare, per carità, però allora me lo fai dichiaratamente non mandando in vacca una storia che avrebbe potuto secondo me, non scherzo, dare vita a un ottimo film se affidato a mani diverse che lo scrivessero e lo dirigessero.
    Altra cosa che mi ha mandato in bestia: crea altri ed enormi buchi di trama rispetto al passato, minimizzando il ruolo delle Gemme dell’Infinito, il piano di Thanos e tutta la Saga dell’Infinito, che alla luce di quello che si vede qui avrebbe potuto non esserci.
    La questione dei bambini soldato è obiettivamente agghiacciante; mi è piaciuto che Thor dividesse il suo potere con altri, ma avrei preferito lo facesse con Jane e Valchiria, o altri dei adulti, non con i bambini che sono venuti a salvare (e qui mi sento un po’ Helen Lovejoy “ma perché nessuno pensa ai bambini?!”).
    Io speravo che a questo giro ci liberassimo di Chris Hemsworth, e invece a quanto pare no, via, once more, with feeling. Vabbè.

    1. La cacchiata che, arrivando Thanos, nessuno abbia coinvolto il circo di Zeus, o Anubi o tutte le altre migliaia di incarnazioni deistiche del mondo ha, lì lì, stupito anche me… [e poi, anche se li avessero coinvolti, la cosa risultante è probabile mi abbia fatto schifo lo stesso: io odio le divinità {tra le quali includo anche i supereroi}]
      ma io questi film li detesto, e tutte le volte ho conferme delle mie ragioni di disprezzarli…
      perciò che manchino “coerenze” in film tirati su a caso da una catena di montaggio industriale (quella catena di montaggio che va avanti a seconda di considerazioni di marketing che palesano una sconfortante mancanza di un “piano”, dato che si annullano linee filmiche a caso per inaugurarle altre ugualmente a caso: l’unica ‘ratio’ che vedo è la pesca a strascico di contatti pubblicitari) non mi stupisce…
      e poi, vabbé, le “coerenze” a Hollywood non ci sono mai state (tanto meno nella New Hollywood: ricordiamoci quanto spuntino dal nulla Frankie Pentangeli e Hyman Roth nel Padrino II), per cui…
      Sono d’accordo con Scorsese: non sono film: sono parchi gioco affastellati…

Scrivi una risposta a Keep Calm & Drink Coffee Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑