certi oggetti e certe parole devono essere ricollocati negli ambienti e nelle persone “where they belong”
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non è malevolenza: erano solo “posizionate” in posti che non competevano loro — ci stavano, forse, bene lo stesso, ma soffrivano per essere posizionate dove davvero stavano bene…
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e, una volta trovato il posto giusto, ci sarà l’effetto “macchia di Rorschach”: macchie di colore senza senso, poi, di botto, bub, ci vedi una farfalla, e ce la vedi solo tu! e, come per magia, quelle macchie indistinte SONO SEMPRE STATE FARFALLA!
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il tempo, il passato in cui quelle macchie non avevano forma, è come se non fosse mai esistito… adesso è una farfalla, lo è stata sempre, e sempre lo sarà…
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ripensare al passato per rivoltare l’immagine, per vederci magari fiori, o per vederci farfalle capovolte, diventa un esercizio privo di senso perché affronta una componente tempo che la visione della vera farfalla rende nulla… non c’è il tempo: c’è solo la farfalla… e adesso c’è solo da viverla e volarci insieme…
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si penserà a quel tempo senza tempo, in cui le macchie erano prive di senso (con noi che, disperati, lottavamo per darglielo un senso senza che ancora ce l’avessero) anche con nostalgia e divertimento: si sorride pensando a come quel tempo stesso (privo di senso) abbia contribuito ad arrivare a trovare la farfalla… ma ora che la farfalla c’è, quel tempo indefinito si è automaticamente definito nel modo giusto… quindi non c’è altro che da impiegarlo e viverlo… volando… di fiore in fiore, come le Farfalle e i Cavernicoli di Rossana che ho sempre misteriosamente smessaggiato a Ivana!
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e strò…
vedi anche https://matavitatau.wordpress.com/2014/04/03/hearts-on-fire/