Film potente e non facile, con tutti gli ammennicoli da film di avanguardia, forse perturbanti per chi è abituato al découpage classico... Una perturbanza che Glazer usa bene per esprimere l'incomodo e bizzarro disagio di aver vissuto nella più completa quotidianità lo strazio della strage di massa del nazismo (se n'è parlato da poco nell'Inferno... Continua a leggere →
Anatomie d’une chute
Sibyl era una cacchiatellina, ma questo è forte, e non ha per niente immeritato la sua Palma d'Oro a Cannes... Justine Triet, meglio di Scorsese, e un po' ispirandosi "di sbieco" a Midnight in the Garden of Good and Evil di Eastwood (1997), riesce a reggere alla grande due ore e mezzo di filmone densissimo... Continua a leggere →