Il «Dracula» di Besson

In tempi di fondamentalismo e di pedanterie (vedi anche Chariots of Fire), è davvero curioso quanto sia selettiva l’idea della presunta aderenza perfetta alla fonte…

Se Tarantino e Nolan non seguono la Storia sono cool, ma se non la segue Ridley Scott è perché è deficiente…

e ancora oggi, dopo tanto tempo (vedi Godspell), si ha l’idea romantica dell’opera d’arte unica, frutto del lavoro di un solo autore, tanto che opera e autore coincidono, con tutto il dramma che ne consegue (vedi Time’s Up on Classical, Buffy non è Whedon, Il reboot di Buffy, e La sirenetta di Andersen)…

sicché non capisco mai quando a uno, nell’immaginario odierno, è permesso rielaborare, e quando no…

e non lo capisco neanche per la cucina: quando è permesso rielaborare la ricetta e quando no…

davvero non lo capisco…

perciò mi diverto sempre a vedere le reazioni a operazioni come questa di Besson…

La puttanata che Mina è la reincarnazione dell’Amata immortale di Dracula è vecchia e incrostata: neanche Franco Pezzini riesce a parlarne con definita contezza perché, sempre per smentite gli imbecilli convinti che l’opera d’arte sia una, immutabile, definitiva e sempre quella, le figure di Mina e Lucy, nel tempo e negli eterni tempi di rielaborazione del mito, si sono mescolate e scambiate…
già nel famoso adattamento teatrale britannico di Hamilton Dean del ’24, e nel suo profondo riadattamento per Broadway di John Balderston del ’27, quello che consacrò Bela Lugosi, Lucy e Mina erano scambiate…

Nel Nosferatu di Murnau, del ’22, due anni prima di Dean, si vedono già albeggiare certe caratteristiche:
Orlok vede il ritratto di quella che sarebbe Mina, ma che ha già elementi di Lucy…
quella pseudo-Mina riesce, col solo pensiero, a impedire a Orlok di mordere lo pseudo-Harker…
ed è la pseudo-Mina che “trattiene” Orlok nel morderla, così da farlo sorprendere dal sole e svanire… un sacrificio volontario ed eroico (in Herzog anche erotico), che poi Eggers ha trasformato in imposto e depravato…

queste cellule inventate da Murnau (e non da Stoker) vengono ingigantite non si sa quanto e non si sa quando, ma poco per volta…
e, inizialmente, l’elemento che la Lucy/Mina rimanga vampira, sembra più rintracciabile della reincarnazione…

Nel Dracula di Badham, del ’79, si lascia intendere che la Lucy/Mina è rimasta vampira e che il conte non è davvero morto…

è poi il Dracula di Coppola, del ’92, a scolpire nella pietra la stronzata della reincarnazione nel migliore dei modi…

ma Coppola sapeva quello che faceva, e andava fino in fondo…

…dobbiamo condannarlo?

Dopo quasi 35 anni, Besson decide di fare un Dracula, tardi nella sua carriera, così come fece il povero Dario Argento nel 2012…

Argento, con poco denaro, riuscì ad assemblare una innocente cavolata ridicola involontaria… che, almeno, aveva il pregio di non voler rielaborare un bel niente, ma solo fare schifo in maniera del tutto personale…

Besson ha più soldi e fa una sorta di parodia del Dracula di Coppola (perfino la musica, anch’essa molto lussuosa, di Danny Elfman, ricca dei suoi wordless choruses ma meno dei suoi alveari riempitivi degli archi, scimmiotta quella di Wojciech Kilar), unito col Profumo di Süskind (’85) e con la scemenza di film che da Süskind ha tratto Tom Tykwer (2006)…

Il tono è divertito, e anch’esso ridicolo involontario (la sequenza graffa del profumo è veramente da divertissement comicarolo, alla Christian De Sica), che si farebbe presto a sciogliere nella consolazione del non prendersi sul serio

…e certe volte ci si riesce…

le performance sono quelle di una commedia, simili, ancora, a un film di De Sica (e ci sono anche citazioni verbatim da 3, del 1996):
Landry Jones non ci crede;
Zoë Bleu (che un po’ somiglia, d’espressione, alla mamma Rosanna Arquette) è carina ma rimane lì;
Matilda De Angelis è bravissima, ma per iperboli;
Waltz non si vede minimamente coinvolto;
i personaggi minori del dottore e di Harker fanno recita scolastica

…e tutto quanto somiglia a una farsa, ridanciana, gioiosa…
oltre che, ripeto, a una parodia del Dracula di Coppola e del Profumo di Tykwer (già ridicolo di suo)..

e anche se è confezionata dai professionisti bravi, ai costumi, alle scene, alla fotografia e al montaggio (la prima visione presente di Zoë Bleu, tutta frammentata di frame, è carina) sempre parodia rimane…

…per cui, se visto come parodia, funzionerebbe…

ma poi si sente che Besson vorrebbe dire qualcosa di serio, con la cavolata che il dannato, rispulizzito come novello cristo, mosso a pietà verso la sua amata, sceglie di sacrificarsi per non far vivere l’amata da non morta… e in quel sacrificio ci sta il bene che il dannato non aveva in dio…
col sacrificio che purifica, che redime, tanto da far guadagnare al dannato, per quell’unico gesto d’amore, l’empireo della pace celeste, che è pace interiore, sia esso con dio o senza…

anche questo messaggino serio, è una scemenzina… decotta, stopposa, dolciosa e stucchevole…

che si posiziona tremolante in questo contesto di divertimento puro e di simpatia alla De Sica…

Naturalmente, se si deve idolatrare la zozzeria del Nosferatu di Eggers, allora, per certi versi è meglio Besson, che almeno ha il pregio di mostrarsi sciocchezza

Sarò curioso di sentire chi potrà davvero prendere sul serio questa cacchiatina di Besson, che poteva essere davvero divertente se non c’era il decotto dolcioso della redenzione

…oppure non poteva esserlo, perché il suo aspetto da parodia di Coppola perpetrata in un dopolavoro lussuoso di sartoria non permette di registrarlo come film, ma come una roba che, un tempo, sarebbe andata diretta all’home video

chissà se ci saranno persone che lo adoreranno, e chi saranno…
…magari saranno gli stessi che hanno amato Eggers…

e chissà chi lo detesterà?
magari gente che ha comunque amato Eggers…

io starò qui a ridere di questo film di Besson

e mi interrogherò se l’idea di Besson era farmi ridere, del tutto e senza ma (e ci ha messo il decotto redimente solo per accidente)…
…o se voleva davvero farmi riflettere sulla redenzione, proprio sul serio… e si è trovato a farmi ridere per sbaglio…

boh

come reagiranno i puristi
additeranno a Besson il non essere fedele?
proprio loro che hanno accettato l’obbrobrio di Eggers?

bah

si vedrà

In ogni caso io ho rimpianto assai i soldi spesi

era un film da vedere su una TV, senza spendere una lira…


13 pensieri riguardo “Il «Dracula» di Besson

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  1. Non vado quasi più al cinema perché i suoni mi distruggono le orecchie, però le rare volte in cui vado è solo per vedere film veramente speciali. L’ultima volta ho visto “Dune” e mi sono martellata le dita dei piedi per punirmi.

    1. Ma sì, dai, per quel che riguarda l’ironia ok…
      ma non lo so se vale davvero la pena…
      però per una serata tra amici, in mezzo a tante risate, può risultare un buon comburente…

      1. Fai bene a dedicargli tutto questo spazio: tra i registi non ancora premiati con l’Oscar è forse il migliore di tutti. Fa rabbia che l’Academy lo snobbi con questa perseveranza, soprattutto se consideriamo che tanti altri registi l’hanno vinto al primo film azzeccato, quando avevano ancora tutto da dimostrare. Anzi, a dirla tutta in certi casi non era azzeccato neanche l’unico film che avevano fatto fino a quel momento.
        Leggo qua sopra che guardi i film solo al cinema. Ti consiglio di fare un’eccezione per questo film targato Netflix: https://wwayne.wordpress.com/2025/11/01/buona-fortuna-maia/

      2. Io Netflix lo odio… ho già visto roba loro, e me ne è piaciuto lo 0,1%… non avranno mai i miei soldi né la mia pubblicità gratuita (quella che tutti gli fanno quando fanno hashtag Netflix in post social entusiasti: che almeno si facessero pagare per fare promozione!)

      3. Il film in questione fa pubblicità alla nostra Toscana, perché è stato girato lì. Inoltre, l’ambientazione agreste è inquadrata con tanta solerzia da rendere evidente l’intento di promuovere il turismo nel posto in cui sono state girate le scene (San Quirico d’Orcia). Ergo, in un certo senso Netflix mi ha pagato per fare promozione a questo suo film. :)

  2. questo film l’ho visto al roff

    concordo con te, poi non capisco perke debba mettere come soggetto stoker quando è chiaramente coppola; la de angelis a me è piaciuta molto cmq

    i momenti camp potevano anche essere interessanti, ma i gargoyle sono solo trash

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