Walter Salles (probabilmente si legge qualcosa come «sális») fa il suo ennesimo film interessantissimo ma interminabile (138 minuti sono completamente ingiustificati) tutto sembra facile e consequenziale nel suo showing diegetico e spontaneo, come i Super8 domestici che imita (nella grana della fotografia [di Adrian Teijido] e nel tremolio della ripresa), ma si vedono, e si... Continua a leggere →