Non è così facile trovare info su Dizz Tate per un semplice “indagatore” di Google…
il copyright del romanzo, nell’edizione italiana, indica Deschaney (Dizz) Tate…
su Instagram c’è un profilo a nome Dizz Tate, e ci troviamo persone costanti nelle, ad oggi solo 9, foto: una di quelle persone, forse, è Dizz Tate, magari quella che appare nella foto profilo…
è un profilo, però, senza spunta blu, e nella bio ci sono solo i contatti di un agente letterario, David Higham, e un bell’avvertimento che la titolare è spesso lontano da Instagram, per cui è bene scrivere direttamente all’agente…
Sul sito di David Higham c’è la pagina di Dizz Tate, con una foto congruente con quella che appare sul profilo Instagram, un paio di notizie sulla residenza dell’autrice a Londra dopo un’infanzia a Orlando in Florida, e l’elenco di alcune fiction apparse in diverse riviste, e con il primo romanzo posto in bella vista…
il primo romanzo è questo Bestie, che sarebbe Brutes, ed è edito dall’editore avanguardista newyorkese Catapult in associazione con la blasonatissima casa editrice londinese Faber and Faber, quella di Golding…
I diritti italiani li ha presi Neri Pozza, di Vicenza, in un’uscita simultanea con gli USA, nel 2023, nella loro collana di narrativa contemporanea (il sito di Neri Pozza afferma: «le ultime tendenze della letteratura nazionale ed internazionale, i saggi e le riflessioni del nuovo pensiero critico»), la Bloom…
la traduzione è di Annalisa Di Liddo…
–

–
Nella Florida contemporanea, o, al massimo, di una 20ina di anni fa, in un bell’agglomerato di appartamenti nuovi, alcuni ancora in costruzione al confine con una sorta di slum iper-proletario, una poco più che 17enne, Sammy, figlia di un predicatore da poco trasferitosi ma già al centro della vita locale, scompare…
probabilmente è scappata per sfuggire alle molestie di una sorta di magnate di un reality show, tale Stone, che forse la pagava per essere, ogni tanto, “tocchicciata” o altra roba magari più grave…
magari era rimasta incinta?
oppure Sammy è affogata nel mefitico lago adiacente le villette, oggetto di continue urban legends sui mostri che lo abitano…
non si sa…
non si sa perché a dirci tutto è un gruppo di bambinacce bastardelle, le bestie, le brute, del titolo, che non hanno granché contezza di quello che vedono, e hanno ben poca dimestichezza con la realtà…
le bastardelle abitano nello slum iper-proletario accanto alle villette dove abitava Sammy, e appare chiaro che spiassero Sammy e i suoi amici da lontano, spesso con i binocoli: raramente, però, le bastardelle e i ricconcini amici di Sammy si sono davvero visti per quel che riguarda la prossemica: non era gente che si frequentava, o che “giocava” insieme…
dai racconti sconnessi delle bastardelle si evince che queste sono anagraficamente più piccole di Sammy e dei suoi amici, ma grandi abbastanza da avere indeterminate sorelline minori, abbastanza grandi da essere senzienti…
le bastardelle hanno, forse, tra i 12 e i 15 anni?
e quante sono le bastardelle?
non poche…
ci sono, almeno, Hazel, Britney, Leila, Isabel e Jody:
a loro corrispondono 5 dei 6 capitoli nominati, degli a parte rispetto a 15 capitoli numerati nei quali è narrato il presente, là dove nei capitoli col nome si assiste a una sorta di flashforward…
ma si nominano anche altre bastardelle, certe volte sorelle grandi, come Kayla, sorella maggiore di Leila… e si sa anche che Hazel è sorella forse minore di Jody…
e c’è anche Christian, ragazzo che però si unisce alle ragazzine in tutto e per tutto: è suo il quinto capitolo nominato…
Christian è il fratello minore di uno degli amici di Sammy, Eddie, e l’unico anello di congiunzione tra i due mondi…
Eddie, splendido ragazzone amato da tutte, era forse il compagno di vita di Sammy, ma scopriamo essere stato al centro di un “triangolo”: sembra che Sammy abbia portato via Eddie a una certa Mia…
Mia (molto probabilmente è da leggersi «Màia») è una reginetta: splendida biondina dal sorriso immenso, frutto di un indeterminato intervento estetico fattole dalla madre, cioè la socia di Stone nel reality show, quel reality show a cui tutti aspirano e che fa continue audizioni nel centro commerciale centrale della città con la promessa di offrire al selezionato una grande carriera a Los Angeles…
e Mia ha un fratello, che non ha neanche un nome, il Ragazzo del lago: un teppistello piromane, che dà fuoco a un sacco di cose per puro vandalismo e che aveva anche lui una cotta, forse ricambiata, per Sammy…
–
Tutto questo sarebbe ovvio da rendicontare, ma il romanzo è narrato dalle bastardelle che sono un collettivo io-narrante… un noi-narrante… descrivono le loro azioni col plurale, ma quando le cose si mettono male, cioè quando sono coinvolte le emozioni più brutte, tornano al singolare…
le bastardelle si descrivono perfide vipere fin dalla nascita:
attratte dal macabro, facili ai dispetti, inclini alla menzogna, sporche, probabilmente brutte (così si vedono loro), suggestionate da tutte le più spaventose leggende metropolitane possibili e immaginabili (tipo le morti violente di ragazzine sepolte vive accanto ai binari del treno, e cose così), ignorate o troppo protette dalle madri che le odiano (o così loro credono) in favore delle loro sorelline piccole…
bambinacce squinternate e bisognose di attenzioni che però vogliono solo quando e come dicono loro, queste bestie brute sono davvero un combinato disposto di tutti i problemi dei ragazzini puberali, forse originati sì dai pessimi rapporti coi coetanei e con i genitori, o magari sono innescati da non trattati lutti pesanti, tipo il suicidio del padre di Britney, che, ogni tanto, riaffiora nelle “descrizioni”…
descrizioni tra virgolette poiché che le bastardelle si “descrivano” è un termine inesatto:
le bastardelle, dicevo prima, non hanno proprietà di linguaggio: ci dicono quello che vedono senza effettivamente sapere quello che vedono…
loro non si spiegano la maggior parte degli eventi che ci presentano, e quindi ce li designano come cose inusitate, di cui ci mettono a parte più mediante le reazioni emotive che suscitano che con quello che effettivamente accade…
emozioni che, ripeto, coinvolgono sì tutte quante, ma che ogni tanto si riducono al singolare, tanto che sospettare che le 6 personalità siano sineddoche multifaccia di una ideale pre-adolescente squinternata non è peregrino… magari tutte sono la singola Britney, traumatizzata dalla morte del padre e l’unica che porti i “segni” (li vedremo) materiali dei fatti?
ma che si parli di 6 ragazzi (tra loro c’è anche Christian, ragazza in tutto e per tutto, ma tecnicamente un maschio, e quindi, in italiano, forzoso elemento per usare il plurale maschile, là dove in inglese non è per niente necessario) forse effettivi è confermato dalla struttura del libro che ha il noi-narrante che diventa singolo io-narrante nei capitoli nominati, narrati in prima persona, e posti sapientemente a interrompere coi loro flashforward la tutto sommato fluida continuità dei capitoli numerati:
- Hazel appare tra i capitoli 5 e 6, a dirci che, forse 20 anni dopo i fatti dei capitoli numerati, Jody è diventata mamma più volte ed è diventata iper-complottista, convinta che nel lago dove forse è affogata Sammy ci sono davvero dei mostri… perfino Hazel è sicura di vederne uno affiorante dal lago!
- Britney, nello stesso tempo di Hazel, tra i capitoli 6 e 7, ci dice di avere un segno sulla coscia: la madre dice che è una voglia che ha dalla nascita, ma lei sembra ricordarsi di come se l’è fatto…
ci dice un po’ della sua vita: di avere mantenuto contatti con le altre, soprattutto con Christian, e che dopo i fatti di 20 anni prima c’è anche stato un processo…
la lasciamo che sta andando a vedere una mostra fotografica, forse di Eddie: ma non si sa… - Leila, tra i capitoli 11 e 12, la ritroviamo che sta per sposarsi: dopo una vita sregolata convince un milionario a sposarla e lei, da sempre innamorata del Ragazzo del lago, dice di volersi sposare in un dato albergo, in un dato giorno e a un’ora precisa perché sa che in quell’albergo, quel giorno a quell’ora, il Ragazzo del lago, nel frattempo diventato un rinomato Life coach, farà una conferenza…
subito prima del matrimonio, Leila va a sentire la conferenza, ma il Ragazzo del lago non c’è: la conferenza la tengono dei suoi assistenti… - Anche Isabel è diventata mamma: tra i capitoli 12 e 13 la vediamo con suo figlio andare in uno strano parco di divertimenti a tema “cristiano”, ed è sicura di vedere Sammy tra gli animatori: ma non ne siamo certi, perché quando Isabel va ad avvicinare quegli animatori, Sammy non c’è…
- Christian, tra i capitoli 13 e 14, riesce a ritrovare Mia: Mia conferma che Stone pagava le ragazze per fare sesso…
- Jody, l’ultimo capitolo del libro, dopo il capitolo 15, non è un flashforward ma conclude la diegesi principale: ci dice che Sammy aveva attirato i favori di Eddie, un po’ “rubandolo” a Mia; aveva accettato le attenzioni del Ragazzo del lago e aveva anche promesso di fuggire con lui, ma aveva invece preferito fuggire da sola…
a fuggire l’hanno aiutata le brute, le bastardelle: l’hanno nascosta in una sterpaglia vicino al lago…
quando le ricerche stanno per avvicinarsi a quella zona, e quando il Ragazzo del lago, per la disperazione, dà fuoco alla cameretta di Sammy nel suo villoncino, le bastardelle agevolano la fuga di Sammy, una Sammy che però ha qualcosa nella pancia…
un neonato?
era davvero incinta?
Jody, nel suo io-narrante, descrive la cosa che esce dalla pancia di Sammy, lasciando parecchio sangue sui suoi pantaloni, come una sorta di sasso, che finché era in pancia sembrava sbattere le ali (!?)…
appena il “sasso” esce dalla pancia, Britney se lo mette in tasca per nasconderlo dall’imminente arrivo dei poliziotti e dei ricercatori di Sammy…
ma è un sasso che ha i denti, denti che mordono la coscia di Britney (ed ecco la cicatrice)…
dopo il morso, Britney getta il sasso per terra, e Jody lo vede muoversi e tuffarsi nel lago…
i poliziotti e i ricercatori di Sammy, tra cui il padre-predicatore, si stanno avvicinando, e allora le bastardelle dànno dei soldi a una Sammy che si dilegua, sparendo per sempre dallo sguardo delle bastardelle: non si sa neanche da che parte vada, né come faccia effettivamente a fuggire dai ricercatori…
ricercatori che arrivano, a cui le bastardelle raccontano che Sammy è affogata nel lago, mangiata da un mostro…
un ricercatore, armato di fischietto (un poliziotto?), si tuffa effettivamente nel lago sulla base del racconto delle bastardelle, e ne esce con una “creatura” grande, immobile, forse già morta, che viene sbudellata davanti a tutti…
ma nella pancia della creatura non c’è Sammy…
quando tutti, delusi di non aver trovato la ragazzina, stanno per rientrare alle loro case, Jody vede il lago prendere fuoco…
–
Bestie è davvero come un romanzo di Golding…
le descrizioni sono di sensazioni invece che di eventi, eventi che sfuggono e si slabbrano in folli affastellamenti di metafora, creando un romanzo che sembra fatto di colla: appiccicoso, denso, grumoso e molesto, ti impiastriccia l’intelletto e lega insieme cose eterogenee: simboli di adolescenza, allegorie inconsce di maturazione sessuale, spirito di rivalsa sociale e diorama della malsana vita provinciale americana, una Florida cattiva e inospitale, afflitta dalle discrepanze sociali e da un clima, eternamente caldo, orrendo e depressoide…
a corollario di quelli che sembrano fatti, ma che sono impressioni delle bastardelle, ci sono aforismi cinici, stranamente nichilisti, sulla voglia di conclusione di tutta l’esistenza (a cui allude il paradossale incendio del lago finale), e che stigmatizzano una vita fatta di disperazione costante, da cui non si sfugge neanche crescendo (anche nei capitoli di flashforward nessuno è felice), contro la quale i macabrismi, le leggende metropolitane, i dispetti e la deformazione dei pensieri sono solo alcuni tra i tanti meccanismi di difesa (insieme all’alcool, alle droghe, ecc. ecc.), un modo di elaborazione annullante e rifuggente, in una dimensione altra (di fantasia o di droga), un mondo che non può piacere e che mai piacerà…
–
«Proviamo tutti questi sentimenti insieme, nello stesso momento, una verità banale, il fatto che le persone non riescano mai a dirsi quello che intendono davvero, che le parole non verranno mai a salvarci nel momento o nel modo giusto, e che il tempo è solo una forza che ci spinge verso il prossimo errore. Meglio non pensare affatto, pensiamo. Meglio rimanere a galla e seguire la corrente»
–
davanti a tutto questo, la non positività di quello che è accaduto a Sammy, la non certezza di quello che abbiamo letto, la non sicurezza di quanto è accaduto e di come le cose sono state o sono andate a finire, finiscono in secondo piano… in un romanzo che è una delle più affascinanti dichiarazioni di sfiducia nella vita e nella possibilità di raccontare la realtà che abbia mai letto in tanti anni…
–
sarebbe facile assimilarlo a una versione femminile di Stand By Me, ma la componente estrogena è così tanta da non poter per niente essere paragonata al testosterone del film di Reiner…
potrebbe essere associato all’indeterminatezza inspiegabile di Donnie Darko, che, forse, è evidente antigrafo: ma la cupezza stemperata nel rosa adolescenziale delle ragazzine non è per nulla simile ai toni tutto sommato verdi di Richard Kelly…
senza dubbio, The Virgin Suicides è grande fonte, ma neanche Sofia Coppola aveva dalla sua quel noi-narrante insieme mono e pluri-puntuale…
tutto sommato, la commistione tra leggenda metropolitana e adventure, in un milieu sporco e lacustre, sarebbe da paragonare al piccolo cult Frog Dreaming (da noi Il mistero del lago scuro), misconosciuto film australiano di Brian Trenchard-Smith del 1986…
ma Dizz Tate, forse, è troppo giovane per aver avuto esperienza di questi film, e infatti la ricerca delle fonti evapora: o sono fonti che si scopriranno dopo, quando Dizz Tate, se veramente esiste e non è un “agglomerato” di ghostwriters come Elena Ferrante o Erin Doom e come sono tanti autori oggi (credere che dietro all’autore di un romanzo ci sia una persona sola e non una bottega messa su dall’azienda editrice è come credere che Michelangelo o Giotto abbiamo dipinto i loro affreschi tutti da soli), scriverà di nuovo e avrà voglia di far sapere di più di sé e di quello che ha letto e visto…
wtf
è stato difficile leggerti più che altro perke il libro sembra estremamente onirico, almeno da come l’hai raccontato; ma sembra molto interessante, anche
intrigantissimo!