Recensione breve…
Soderbergh gira bene: pur nel cristallino stile diegetico senza scossoni, trova sguardi e “fatti visivi” molto interessanti e mai banali, frutto di uno sguardo vero, da regista molto bravo…
Gli attori sono in parte (Adam Driver, spesso da me paragonato [in privato] a un pesce, sfoggia una maschera da moschettiere, quasi da Oliver Reed [senza però il caratteristico suo crudele cipiglio]; dopo Mad Max: Fury Road torno ad adorare Riley Keogh; cinica quanto basta Katie Holmes; mantiene la misura il pur gigione Daniel Craig [che ansimo di vedere in inglese]), e la sceneggiatura è ricca di sapienza narrativa, benché un po’ innocente e non estranea da problemi (la zampata finale alla Catch-22, che inneggia al «guardati sempre le spalle», salva a malapena un finaletto un po’ bozzettistico)…
Tutto carino, tutto bellino, tutto calibrato, tutto abbastanza divertente…
Ma anche tutto un po’ inutile: vederlo sembra vedere un meccanismo ben oliato che funziona alla perfezione, ma che ha “utilità” un po’ pari a zero: vederlo è quasi come guardare i perfetti ingranaggi di un orologio…
Vabbé, comunque, meglio lui di tanta altra merda: ti fai due risate e ti rilassi senza perdere troppo “cervello” (quello che invece ti fanno perdere molti altri blockbusters)
Per ora è così, e spero che i fan di Soderbergh mi aiutino a “entusiasmarmi” di più…
Frammenti di cinema, per esempio, l’ha adorato…
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