È proprio tempo di rimpianti…
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Da quando c’è “lei”, le cose sono al posto giusto, ma questo ha anche comportato che tante minuzie siano in un posto “nuovo” più che “giusto”…
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Guardavo The Counselor di Scott un paio d’anni fa… Sarei uscito dal cinema la sera tardi e avrei camminato nella zona pregna di suggestioni malfamate (in realtà assolutamente incosistenti) come ho fatto per molti anni…
[noto qui, completamente a caso, che l’esperienza terrorizzante brunellosa, costituita dal sentirla entrare nei peggiori momenti, nell’entrare in casa e trovarla con nipoti e parenti, nel vederla “scoprirmi” che mangiavo nella sua cucina (aspetto, peraltro, dovuto solo ed esclusivamente alla mia follia autistica di allora), è così radicata nella mia corteccia cerebrale (la paura è davvero il punto d’inconscio più vulnerabile e irrazionale) che ancora oggi i miei incubi sono per lo più basati su di lei: stanotte ho sognato che, per un’urgenza, decidevo di dormire di nascosto a casa sua (come facevo spesso: mi spiego: facevo dormire a casa i miei familiari senza dirle niente: sono io il colpevole e solo io sono quindi il produttore delle mie paure, e chi è cagion del suo mal…), e che lei riusciva a non scoprirmi, ma io, attanagliato dal senso di colpa mi visualizzavo cose che avrebbero in lei reso evidente il mio passaggio: mobili spostati, lenzuola sgualcite, orme di scarpe, telefoni usati, televisori sintonizzati su canali diversi. E ossessionato da questi particolari maniacali, nell’incubo, mi toccava anche chiamarla per confessarle che avevo dormito lì, e sentire anche le sue velate predichette sul fatto che avrei potuto avvertirla per darle l’occasione di fare il predicozzo preventivo di accettazione con riserva, quasi apposta per farmi in qualche modo “scadere” il tempo dell’urgenza — e questo è un soggetto che ricorre spesso nei miei incubi! sempre!]
Dopo aver visto The Counselor mi aggiravo per le strade buie tornando a casa…
Sempre ho fatto quelle strade dopo il cinema e mai ho avuto paura suggestionato dal film che avevo visto…
The Counselor parlava di morti ammazzati dal traffico di droga, con i cartelli che trovano colui che ostacola lo smercio, anche involontariamente, e lo rintracciano dappertutto, in un perseguitamento feroce, e uccidono lui e tutti i suoi cari, o, per somma crudeltà, solo i suoi cari, per vederlo soffrire (come il cartello soffre quando perde la merce)
Questi soggetti, prima di “lei”, in me non avevano alcun effetto, anzi: mi sentivo quasi al sicuro perché io, in realtà, di persone da perdere non ne avevo poi davvero tante…
Dopo di “lei” vedere quel film e fare quelle strade in odore di malfamità (neologismo privo di senso, poiché quelle strade, ripeto, sono malfamate solo per suggestione e non per realtà), mi fece venire una paura terribiliosa…
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Cazzarola…
Ed è qui che cominciano i rimpianti…
Rileggerlo oggi, dopo anni, me lo fa vedere in modo diverso…
Allora (nel 2007, quasi 10 anni fa), lo trovai da subito, e in ogni sua parte, parodico e divertente. Riuscivo a vedere i pezzi “seri”, ma li registravo poco, li ritenevo sullo sfondo, delle eccezioni al preponderante senso di leggerezza giocosa…
Adesso la situazione è rovesciata: lo vedo sì spiritoso, ma vedo che la parte “seria”, adesso, la percepisco più in primo piano…
Ho riletto anche la pièce e ci ho scoperto tanti errori, riguardanti soprattutto i canti centrali (XXIII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII: in una delle scene migliori, faccio succedere i fatti in un luogo diverso, mettendo anche una battuta riguardante il luogo, molto divertente, però inconsistente perché, quella scena in realtà si svolge da un’altra parte: nella foga di allora di scrivere velocemente andai solo per suggestione tassonomica inclusiva e sovrapponente, e non controllai), che vengono citati più per memoria imperfetta che per effettiva replica del testo… [faccio di Orlando un parente alla lontana di Bradamante, ma invece sono cugini primi, per esempio… parlo in maniera molto grossolana, da Bignami, dei rapporti di Zerbino con Rodomonte e Mandricardo, e credo anche di affermare che Zerbino è ucciso da Rodomonte invece che da Mandricardo… Ruggiero, al contrario di come scrissi, si libera dello scudo prima di Ricciardetto, e perde Bradamante prima di Ricciardetto in un episodio che io sembro ignorare del tutto, quello della morte di Pinabello, che invece poteva essere una bella occasione per far vedere una bella Bradamante vendicativa]
E i rimpianti, oggi, sono tanti davvero,
perché oggi l’impostazione sarebbe completamente diversa…
Con la presenza di “lei”, si evidenziano anche le parti di “perdita” che allora non registrai…
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Ernesto e Closer, dopo 10 anni, continuo a vederli esattamente come allora (vi riposto, per l’ennesima volta, l’epifania davanti all’Ernesto della Pergola: Leave all this to yesterday), ma questo, cavolo…
Avrei potuto dare più spazio a Brandimarte, e far interagire i paladini insieme: una scena con Rinaldo, Orlando e Brandimarte sarebbe stata bellissima…
Avrei potuto lasciar perdere Fiordelisa e chiamarla con un nome ariostesco e non boiardesco…
Certamente e sicuramente, avrei dovuto dare più spazio al Cecco: fare la pazzia di Orlando, fare la scena dell’inseguimento e il non riconoscimento di Angelica e Medoro… Avrei potuto far vedere di più dei canti “terminali” (duello di Ruggiero e Mandricardo, la sua conversione, i suoi rapporti con Rinaldo), dare più sinergia tra Rinaldo e Orlando… far vedere, in qualche modo, Orlando che rinsaviva…
Ancora oggi non so se avrei incluso Rodomonte… Ma certamente avrei scritto di Mandricardo e Doralice: proposito già presentissimo durante la gestazione… E loro avrebbero potuto sostituire le troppe donne minori che inclusi (Giulia avrebbe potuto essere Doralice invece di Fiordispina… e Doralice avrebbe aggiunto una nota di “pecora nera” nell’idillico esercito di estrogeni che avevo costruito, certamente specchio dei Good Phantoms di allora)…
Con questi accorgimenti avrei potuto livellare maglio l’equilibrio tra le parti, e forse, mi sarei accorto che i ruoli minori (Ippalca, Melissa, Isabella) erano davvero troppo sbilanciati e ingrati…
Avrei potuto costruire dei cambi scena (i miei leggendari cambi scena: forse questo è stato l’unico mio spettacolo senza cambi scena)
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Eh oh… ormai è andata così… Ed è anche bello fare paragoni e stimolare l’osservazione delle cose cambiate…
Oggi è una lettura consapevole e somatizzata, più calma, più intelligente, che non dimentica le suggestioni primordiali, ma le rielabora in aspetti più meditati… Con “lei” sono cresciuto…
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Anche se, rileggere la pièce, e rivivere, nella mia testa, il divertimento che provai all’epoca, e ridere di nuovo per il primo canto, per il terzetto Orly-Fiordy-Isy (venuto bene solo una volta nelle tante rappresentazioni, segno che l’ho fatto solo perché potessi leggerlo io, visto che nessuno è stato capace di metterlo a memoria: prova che non sono capace a scrivere!), per il Mago Atlante e per il terzetto Ruggiero-Baradamante-Marfisa, e piangere ancora per la lunga e blaterante scena Fiordy-Brandimarte (a cui ho dato solo pochissimi rintuzzamenti per quello che è in pratica un lungo monologo ridondante di Fiordy) e per la gelosia di Bradamante su Alcina e Marfisa… boia… è proprio vero, mi “ricarica” forse più di Ernesto… forse più di Closer [per limitarmi solo ai miei-miei]… o forse no… boh… comunque mi dà la commozione e l’emozione che ti dà il rivivere una cristallizzazione precisa del tuo passato vissuto tanto pienamente e adolescenzialmente…
Mi fa piacere che oggi i miei spettacoli rispondano alla funzione di essere testimonianze (che sono state effimere nel tempo, ma che nel microcosmo della mia mente sono state invece concrete e ferme), da poter rivivere pienamente nel piccolo eterno del mio pensare… un serbatoio di vita vissuta…
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