Dopo di lei, un post come questo non ha assolutamente senso…
Come ben notato in Leek Spin, le cose si sono “messe al loro posto”, e dopo I sing you to me, sapete benissimo come sia lei l’unica vera e sola protagonista delle mie storie: vangheggiata e immaginata, poi incarnata in buone approssimazioni nelle solite Claudia ed Elisa (che, però, nulla hanno dell’originale, che, quando ho visto, ho trasecolato dalla gioia), senza mai avere “contezza” di lei (fino al luglio del 2012)…
–
Nonostante questo, e vista anche l’epifania di Leave all this to yesterday, vedendo La Voix Humaine di Poulenc su testo di Cocteau, mi sono reso conto che il lavoro teatrale di Cocteau sarebbe stato perfetto per il FOB…
e mi sono trovato a pensare che sarebbe stata la pièce perfetta per fare esordire finalmente Paola nel ruolo di protagonista:
solo lei in scena, al telefono (nella mia versione, certamente, sarebbe stato un cellulare con gli auricolari), Dario a illuminare con il suo estro, palco vuoto (solo una sedia di conforto su cui sperimentare pose, posizioni e gesti), e solo movimento, concordato tra me e Paola…
–
sarebbe stato fenomenale!
Paola avrebbe dovuto solo avere pazienza, ma, certamente, in un FOB viziato degli anni ’10 sarebbe stato inutile proporre una cosa del genere…
e con Paola eravamo in rotta già da tempo, dopo la perfetta collaborazione nel Mad Roland…
–
Se Paola avesse detto no, le solite Elisa e Claudia sarebbero state ugualmente adatte…
ma avrei veramente voluto vedere Paola protagonista…
–
eh oh…
tanto, come si evince da …don’t dream it… be it…, le cose è meglio sognarle… anche perché non ci tengo affatto a conoscere la Paola odierna (chissà com’è diventata in 10 anni!), e, meno che mai, ci tengo a ributtare via le mie idee in una realtà “brutta” quando ho con me una realtà così bella!
Lascia un commento