Hedgehog’s Dilemma

Giorno 123, Anno VIII dello Stato Tirilullino

Immobilità

seguente alla immobilità della tesi:

l’immobilità della disoccupazione

l’ansia della disoccupazione

l’ansia di non saper cosa fare al mondo…

il dramma di essere arrivato al day when dreaming ends (La Bambina Afasica)

con gli snodi maggiori (l’inutile dottorato) che arrivano di nuovo (come al liceo e i primi esami d’università) a ridosso di problemi di salute

i vecchi discorsi di non voler guadagnare e di non voler vivere in un mondo capitalizzato riaffiorano nelle teste malate e nelle menti, nelle notti di pianto…

…pianto per aver abbandonato, per aver lasciato, per aver ammesso l’impossibilità di vivere d’estate, di sudare, di “esporsi”, e però capire che è necessario, per qualsiasi ragione, emendare gli aculei dell’hedgehog’s dilemma per trovare la giusta distanza, il giusto allenamento, per la convivenza, per la continuazione della vita…

pianto per aver provato

pianto per non aver provato

pianto per continuare a inseguire una chimera

pianto anche, al contrario, per non volerla quella chimera

pianto per volere il contrario della chimera: il concreto, il denaro, la stabilità…

pianto per il dualismo della mente, del mio segno, della mia psiche:

pianto per tutto, e per il contrario di tutto…

pianto per l’idealismo che si infrange nel mondo presente

pianto perché il mondo non è come teorizza questo blog

pianto perché c’è da organizzarsi, da fare…

pianto perché quello che so e che sappiamo, invece di essere oro, è melma

pianto per piangere…

di lagrime avea d’uopo…

pianto per pensare

pianto per pentirmi

pianto per riflettere

pianto per non pentirmi

pianto per trovare una soluzione…

pianto per me…

lo sprone è lei

lo sprone è il futuro con lei

da costruire

lo sprone ad affrontare l’hedgehog’s dilemma

lo sprone è lei in quanto lei è la dimensione “pratica” dei pensieri

la concretizzazione della teoria

la realizzazione dei sogni

la costruzione dei progettati

è per suo sprone,

per lo sprone dei suoi occhi, dei suoi discorsi, delle sue felicità, delle sue tristezze

per suo sprone

per lo sprone della vita con lei che il day when dreaming ends diventa necessario

per lo sprone di lei che ha creato un senso estraneo al blog: lo sprone della realtà

lo streben alla vita

lo streben verso un futuro

un futuro creato da lei

lo sprone della paura

di affrontare le cose insieme

lo sprone della paura di fare

lo sprone di affrontare le paure, invece di lasciarsi affascinare dalle paure, per perdercisi dentro

lo sprone di volere le paure, per guardarle negli occhi e per sfidarle…

lo sprone che risolve il pianto

nel dire che anche il pianto è esperienza

è vissuto,

è mattone su cui poggiarsi per affrontare scalate simili…

sorprenderci forse, confonderci no!

lo sprone di sapere adesso come è

e di sapere come

lo sprone di lei

delle soluzioni arrivate dalla dialettica con lei

non “per” lei, ma “con” lei PER ME!

«

I consigli del vecchio Pork Chop Express sono preziosi, specialmente nelle serate buie e tempestose, quando i fulmini lampeggiano, i tuoni rimbombano e la pioggia viene giù in gocce pesanti come piombo. Basta che vi ricordiate cosa fa il vecchio Jack Burton, quando dal cielo arrivano frecce sotto forma di pioggia e i tuoni fanno tremare i pilastri del cielo. Sì, il vecchio Jack Burton guarda il ciclone scatenato proprio nell’occhio e dice: “Mena il tuo colpo più duro, amico. Non mi fai paura”

»

[Jack Burton – interpretato da Kurt Russell, doppiato da Carlo Valli – scritta da W.D. Richter con traduzione libero-eroice di Alberto Toschi — da “Grosso Guaio a Chinatown” di John Carpenter, 1986]

la differenza è tutta nella voglia di esplorare il possibile…

una voglia che deriva dalla sicurezza di avere sempre la “certezza” che affranca da qualsiasi pericolo di esplorare il possibile: la certezza che è l’áncora, la bussola, il sostrato impenetrabile del sé, lo “inch” di Valerie di V, quel quid che ti fa rimanere te stesso anche nel mare del possibile… che ti permette di esplorare il possibile senza il pericolo di perdersi nell’impossibile…

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑