Giorno 226, Anno VI dello Stato Tirilullino
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laurea della Signora, stranamente divertente grazie allo stato “in buona” dei suoi amici, con cui ho fatto delle gradite risate!
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ma rientro a casa molto triste: perché entrare a Casina e non trovarla, eh, è dura…
non che io entri sempre a casina quando c’è lei, però, anche se non c’è, so che sta poco a tornare… oggi invece so che non tornerà… quindi rientrare e non trovarla e sapere che non torna, uffi, è una rottura…
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CHE PPPPPPPPALLLE QUESTO HOBBIT!!!
CHE PPPPPPPPALLLE QUESTO THOR E QUESTA MARVEL!!!
possibile che se non è blockbuster non si caga più un film!?
il dramma è che, tramite i social network del cazzo, te li fanno vedere anche quando non li vuoi vedere, per via della merdata della Agenda Setting della fava (vedere anche Hexenritt): tutti parlano solo di quello, li espletano esegeticamente, come se ci fosse qualcosa di cui parlare con quei film di stracacca fatti col joystick: se ne potrà parlare bene solo a posteriori in un saggio di sociologia del cinema, ma adesso che ci sono, secondo me, vanno sì visti, ma non fissarcisi come se fossero l’unico cinema che c’è…
N. B.: tocca sentirne parlare per forza come con Sanremo o il Grande Fratello… certamente chi vede queste cagate o sono cretini che guardano anche Sanremo e il Grande Fratello (in modo non critico, s’intende: puro consumo/dipendenza) perché digeriscono qualsiasi cosa passi l’inquinato convento, o sono nerd di merda che fanno una bandiera di vita lo schifare Sanremo il Grande Fratello e poi vanno a vedere Tolkien e Marvel senza contare che Tolkien e Marvel sono il Sanremo e il Grande Fratello del cinema, uguale uguale: omologazione, sfruttamento della beceraggine del pubblico, assecondamento passivo delle voglie porno del pubblico (tali sono i film con gli effettoni e in 3D: pura voglia porno: vedere di più, anche quello che di solito non si vede, pura visione dell’invisibile, ma non verso l’ignoto, ma verso lo stranoto: non verso il fuori ma solo verso noi stessi), asservimento a una logica di appuntamento/blockbuster del tutto uguale a quella della TV generalista tanto schifata…
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altra invettiva:
chi vuole ricostruire gli allestimenti originali delle opere (così come andarono in scena nell”800) è buono e bravo ma
1) si vede che, occupandosi troppo di ‘800, non vuole occuparsi del secolo presente, per una quasi patologica fuga dal presente…
2) ritenere che le opere liriche, che sono opere d’arte e che quindi dovrebbero contribuire al “farsi” dell’oggi e del presente, siano solo una cosa nata nell”800 e quindi che debbano rimanere nell”800 è una cosa di una pericolosità folle, una cosa quasi nazista…
3) perché il baloccarsi con il passato in questo modo, nel passato come “rifugio” e non come ispirazione, è il modo giusto per non creare futuro, ma solo snobismo e follia, esattamente come il nazismo…
4) le ricostruzioni storiche sono belle perché sono storia e documento: ma devono servire a innescare qualcosa, non a rinchiuderlo nel ricordo, e quindi nella morte…
la gente, se ce la ricordiamo e se ce la sognamo, è viva… è qui oggi con noi e ci parla anche di cose che non ha potuto conoscere in vita, perché nella vita “ricordosa” può sapere tutto, poiché ha vissuto, mentalmente, con noi, come sempre…
se invece il ricordo è solo una fotografia sbiadita, allora è solo uno “spettro” (mica per nulla il negativo della foto è uno spettro): è morto davvero… e fa anche paura…
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alle volte, le amicizie di mi’ mamma sono cicliche, sono “a ondate”, a “stagioni”…
per un paio d’anni io sentii parlare solo di Sanyotta: a lei bisognava far sapere del mio compleanno, dei successi scolastici, c’era da telefonarle ogni tanto, c’era da invitarla a cena e andare a cena noi da lei ecc. ecc.
poi, per qualche annetto, c’è stata Syriota… idem con lei: e regalini, e telefonate, e cene reciproche (che io odiavo: sia andare noi da loro, sia che loro venissero da noi, a commentare, magari, come tenevo le vhs!)
poi Annafrancya ecc. ecc. ecc.
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un giorno Senyotta è morta e mi’ mamma l’ha saputo quasi un anno dopo!
non si parlavano da anni!
e a mi’ mamma, visibilmente, gliene fregava proprio una sega! – e probabilmente sarebbe uguale con Syriota e Annafrancya…
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alla richiesta di spiegazioni sul suo comportamento, mi’ mamma non sa neanche che rispondermi…
è così e basta…
l’adesione inconsapevole e biologica all’entropia…
nanche ce ne rendiamo conto e le nostre molecole vanno verso una situazione sempre più caotica… e non ce ne importa nulla!
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è ovvio che la vita è così eh…
soprattutto nella gente conosco io…
di quelli tanto cari nel 2010, adesso, non so nulla… e anche io saprei cosa succede loro solo mesi dopo, o anni dopo…
e non me ne fregherebbe niente…
benché tentativi di capire e sapere io li faccia sempre (e credo che non sia la solita impressione personalizzata dell'”io mi faccio sempre sentire e gli altri no”, che uccide ogni relativismo e ogni obiettività: si possono verificare in modo certo i messaggi che mando), trovo, spesso, un ciclo “chiuso”… una non voglia di interloquire di nuovo con un passato…
è proprio vero che la gente è stronza…
o noi siamo stronzi…
o che la visione delle mele a metà di Platone ci fa vivere in microorganismi di coppie, senza quasi interazione…
e a questo condurrebbe la constatazione che molto del mondo che conosco è a base di “coppie”: dai concorsi a premi (che spesso fanno vincere cose “per 2 persone”) agli sguardi degli impegnati ai single (un misto di compassione e di schifo), dalle domande inopportune della gente vecchia (“ma sei fidanzato/a?”, in modo simile a come il babbo del Mio grosso grasso matrimonio greco considera la vita della figlia: “combina qualcosa nella vita!”, “ma come faccio a combinare qualcosa se non mi fai lavorare?”, “ma intendo: sposati! fai dei figli!”: a quello serve la vita, solo a produrre altra vita) alla strutturazione burocratica basata su contratti di convivenza a due che si chiamano “matrimoni”…
e se così fosse è da qui che nasce il tormento dell’Italia di essere “a conduzione familiare: una conduzione fatta di clan di famiglie concorrenti tra loro”…
ecco perché le amicizie sballano: perché siamo troppo arroccati con il concetto deviato di “famiglia”…
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per ovviare a questo problema, io metterei obbligatoria la visione della quinta stagione di Buffy e di tutto l’anime Kodomo no Omocha (Rossana) alle scuole elementari: così che crescano bambini migliori di noi…
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e allora…
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