Owl the Cat

 

certamente sarebbe dittatura,

i colori sarebbero quasi tribali, ma la dittatura sarebbe scura: loro, i gatti, sarebbero un trionfo di colori tribali: sarebbero striature arancioni e rossastre nelle ombre nere della dittatura…

certo è che i nazisti sarebbero i cani, i doberman…

quando i doberman minacciano leggi fascistissime (le leggi dobermanissime), il Fronte Felino segreto e clandestino di liberazione cerca di opporre resistenza…

ma i doberman sono crudeli, e il Fronte Felino è guidato da un gatto pacioccone, Kim, che riconosce che i suoi amici del Fronte Felino sono “politici” e pacifisti: non riescono a sinergizzarsi in modo organizzato contro i doberman militari e comandati a bacchetta dalla merdissima, il doberman di merda: Hunter (si chiamava così il doberman di Belvedere, a Suvereto, però si pronunciva alla tedesca: Unter)…

ma Kim ha un vecchio amico… che non volle formare il Fronte Felino con lui…

Kim era la giustizia, il suo amico, pur buono, aveva preferito vivere nell’illegalità dell’anarchia, senza padroni, selvatico e selvaggio…

l’amico di Kim era il mitico Gufo il Gatto!

all’inizio a metà tra Rosso Malpelo (nonostante fosse, molto probabilmente, grigio) e Gramigna (certamente la valenza nichilista di Verga è necessaria), Gufo non voleva piegarsi neanche alle leggi, pur condivise e giuste, della vecchia Repubblica Felina, quella con fatica proclamata da Kim e dai suoi…

ma il passato di Gufo, forse è bene saperlo, ma forse no…

magari Gufo può apparire quando Kim ammette che non c’è più speranza…

magari la Ge.Sta.Can (la polizia politica dobermaniana) fa qualcosa di grosso, riesce ad arrivare alle riserve di qualcosa, un punto vitale del Fronte Felino…

e allora Kim va a chiamare Gufo…

e Gufo lo presentiamo di spalle…

magari a spartirsi il bottino, o a cercare cibo tra i bidoni della spazzatura…

non ho ancora detto che il tutto si svolge nella più tetra metropolitanità, nel massimo degrado cittadino… proprio Big City Life: tutto scuro, cementoso e ferroso, con i colori tribali del fuoco e le luci poco estese dei lampioni, dai colori improbabili (in stile seconda stagione di Buffy, per capirsi)

 

 

Kim è lì per far collaborare Gufo al Fronte Felino, ma Gufo è ovvio che rifiuta…

le ragioni politiche collettive non riescono a trovar breccia nell’anarchico…

salvare tutti? e per cosa?

per fare magari puttanate politicanti di società liberticide?

come Snake Plissken, Gufo straccia le volontà di libertà da contratto sociale, perché sa che l’uomo è sempre orribile e che mai potrà esserci speranza…

quindi è meglio che arrivi la Ge.Sta.Can a sbaragliare tutto! nell’indifferenza nichilista!

 

ma la speranza c’è!

è Fiordiluna!

che è l’anima vera del Fronte,

la gattina che ne rappresenta la coesione e la dolcezza…

anche lei pacifista ma decisa a recidere la dittatura dei doberman alla radice: è lei che va nelle scuole a fare educazione ai gattini scampati ai lager costrittivi dobermanisti, è lei che porta da mangiare alle vittime del regime, è lei che cerca di organizzare i rifugi segreti del Fronte, sui tetti e tra i bidoni, dove la Ge.Sta.Can non riesce a fiutarli…

anche qui…

il passato di Gufo con Fiordiluna si vede o no?

l’infanzia sui prati, lontani dal degrado, e le prime avventure nella neonata città, il come Gufo insegni Fiordiluna a cacciare, e di come lei insegni a Gufo la compassione per i cuccioletti inesperti…

si fa vedere tutto questo?

boh, forse nei flashback…

perché è il momento della svolta nella trama…

la scena di ammicciamento vero! il secondo atto!

Fiordiluna, per ottemperare ad un compito che Kim voleva dare a un refrattario Gufo, VIENE RAPITA!

è qui che Gufo si attiva…

e questo sarà l’atto migliore…

quello in cui Gufo ci fa vedere tutto il suo carisma, organizzando la Resistenza del Fronte Felino, comprendendo la libertà!

l’obiezione è la stessa di tutti i film reazionari anni ’80: Gufo entra in azione solo per motivi personali e non per una presa di coscienza civile…

e qui, difatti, dobbiamo essere bravi…

Gufo si fa certamente partire come vendicatore personale di Fiordiluna, ma la sua dialettica, anche di gesti e fatti (e non solo di parole) con Kim e gli altri del Fronte Felino: i comprimari (ci vogliono, ovviamente, i comprimari hollywoodiani: il gatto vecchio, Manul il Saggio, l’ocelot giovane, la reclutina dal grilletto facile da ammansire: tutti con una caratteristica visiva per riconoscerli: il vecchio con la benda sull’occhio, Manul con i suoi occhi verdi, l’ocelot con il basco rosso e cose così), lo convince che il Fronte Felino esisterà anche nel futuro, che il Fronte Felino è la prima pietra, il punto di partenza per la libertà di tutti gli animali, per il superamento definitivo del degrado metropolitano e per l’affermazione definitiva, a lungo termine, dell’educazione e della bellezza…

ci vuole una prima scena che fa impressione in cui Gufo prende coscienza dell’importanza di quello che sta facendo, con sempre i flashback di Fiordiluna, in cui Fiordiluna, in passato, aveva fatto capire a Gufo un qualcosa che Kim e il Fronte Felino sta cercando di applicare al presente, con un connubio tra presente e passato che deve essere da infarto! Flashbacks che fanno “svegliare” Gufo, che durante le battaglie dimostra lungimiranza nel non fare sacrifici inutili (come in passato), nell’aiutare il più debole (il solito ocelot dal grilletto facile che magari si mette nei casini), nell’educare tutti quanti (magari uno stuolo di gattini che vuole andare in guerra e che Gufo riesce a far ragionare dicendo loro che il futuro del Fronte saranno comunque loro e combatteranno se resteranno vivi, a scuola!)

in un tripudio di coloroni e di musiche felinose e quasi africane, tutte di tamburoni e ritmi grossi, si deve arrivare a trovare il covo dei dobermann!

un Mad dei dobermann, un capo assoluto dei dobermann, della Ge.Sta.Can, quello che si diceva essere Hunter, forse è bene ci sia (un antico nemico di Manul o del gatto vecchio, a cui dobbiamo comunque trovare un nome; o un cane stronzo che dava noia ai giochini infantili di Gufo, Kim e Fiordiluna), o forse no: una Ge.Sta.Can impersonale guidata da un anonimo burocrate… boh…

fatto sta che si arriva alla stretta finale!

è ovvio che Gufo arriverà a Fiordiluna, tutti sembreranno salvi, ma la Ge.Sta.Can sopraggiungerà, e ci sarà un discorso di Abramo Lincoln del dobermann cattivo che perorerà le stesse idee nichiliste di Gufo all’inizio:

che tanto non c’è speranza, che il Fronte Felino non ha futuro, che il mondo morirà e che sta già morendo e che l’Amore e la Libertà sono temporanei e illusori…

 

e allora ci deve essere l’epica scena di Gufo che, dopo un breve discorso sul futuro (anche fulmineo, in stile: “Vinciamo noi, Grace!” o “Crea il futuro, Fiordy!” ecc.), butta Fiordiluna nel tubo (il quartier generale della Ge.Sta.Can deve essere tipo fabbrica, con tubi d’aerazione, con ferraglie varie, con catene di montaggio cattive ecc. ecc.) isolato e poi fa scoppiare il bombone!

arriva Kim, con tutta l’armata del Fronte Felino, e trova solo una Fiordiluna, candida e tra le lacrime, che piange il martire della Resistenza, Gufo!

nelle tristezze più nere, faranno il monumento a Gufo, con Kim che dirà come il suo sacrificio grantirà per sempre la Resistenza, perché per onorare quella vittima che l’ha fondata, la libertà non si estinguerà mai! 

Fiordiluna metterà il distintivo di Gufo (o è Gufo ad avere la benda sull’occhio e questa Fiordiluna posa sul monumento?) sull’erba verde davanti al monumento…

la città e il suo nero, si vede che è scomparsa, che l’erba e gli alberi sono spuntati per magia e Fiordiluna va a scuola, tra le siepi e le frasche, ad insegnare ai gattini, tristissima per la morte, una tristezza che offusca la comunque certezza di aver creato la libertà (i colori adesso sono tenui, invece del rosso, sempre comunque evocato in certa oggettistica, magari c’è un soffuso bluette frescolino o un verde speranzoso; anche le musiche, adesso, da tribali sono diventate piane e evocative)…

e,

sulla cattedra,

trova il distintivo di Gufo!

che, come per magia, è arrivato lì!

 

Fiordy guarda i gattini che ridono e giocano, che la vedono felice, e sa che Gufo è vivo!

che rimarrà nell’ombra per garantire quella libertà, ma che da quell’ombra veglierà su di lei, per sempre!

 

Fiordy si guarderà attorno, per cercarlo, per vederlo!

i gattini rideranno…

…si vedrà il suo monumento,

gli operai che lavorano per la ricostruzione della fabbrica della Ge.Sta.Can dove lui è morto…

dalle macerie sembrerà che spunti qualcosa e…

 

 

 

 

…fine!

 

 

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