Let the River Run

 

per secoli s’è cantato Maremma Amara…

in Maremma (anche altissima Maremma) ci sono posti che si chiamano “Marittimi”: cioè posti che stanno “al mare”: Massa Marittima, Monterotondo Marittimo, Campiglia Marittima, Monteverdi Marittimo… però questi sono posti che dal mare distano anche 50 km!… sono posti incucuzzolati sulle colline, spesso proprio arroccati su per il “monte” (che poi spesso è una collina alta massimo 250 metri), con proprio la Rocca in cima (come la classica Rocca di Pergamo o le classiche Acropoli delle città stato o greche o romane o etrusche, o le Hohenstadt del Medioevo teutonico)…

e si chiamano “marittimi” perché erano, nei secoli antichi, i posti più vicini al mare… quei 50 km che li distanziavano dal mare erano 50 km di acqua stagnosa, di palude (padule) di merda (è per questo che si chiamava Maremma Amara, perché c’erano delle zanzare grosse come elicotteri, giù nel padule, che spargevano tremendamente la malaria)…

non si sa quando, già nel ‘700 (il dispotismo illuminato dei Lorena), o nell”800, perfino nel Fascismo, o nelle numerose spinte industriali (anch’esse nell”800 o nei 1950s e 1960s dei disastrosi miracoli economici), quel padule si è ritirato, grazie a lavoro continuo, a bonifiche sistematiche, a volontà…

beh, oggi, nel 2012, in quel futuro che nei nostri sogni avevamo visto popolato di astronavi, macchine volanti, colonizzazioni spaziali e organismi di collaborazione con civilità aliene, in quel 2012 del futuro, tutto quel lavoro di bonifica del padule si è interrotto: le puttane, le speculazioni edilizie che hanno voluto asfaltare i fiumi, gli yacht, tutti i mezzucci per fare soldi, le case fatte con la farina e incollate con lo sputo, le strade costruite con la polenta a palle, beh tutto questo ha fatto interrompere quel lavoro continuo, di modo che con una semplice pioggia la Maremma è tornata un padule di merda come nell’altissimo medioevo, come nel 1325, come nel 780 a.C., come nell’era mesozoica…

è il 2012: abbiamo raggiunto il futuro: ma non ci sono le navi spaziali, non c’è la Confederazione dei Pianeti, non c’è la fusione fredda, non ci sono i robottini: ci sono le macchine che vanno col petrolio come nel 1890, ci sono nobili ricconi latifondisti chiusi nel castello a trombare e a comperare corone d’oro che non servono a una sega, ci sono contadini nel fango che muoiono di fame, ci sono le Chiese che pontificano di stronzate…

il futuro altro non è che il passato: la fantascienza altro non è che Storia: quello che “sarà” altro non è che quello “che è stato”…

probabilmente i Maya sapevano tutto questo, con il loro calendario: il grande cerchio si è chiuso e siamo tornati al punto di partenza…

io voglio solo morire… non ci voglio proprio stare in questo eterno ritorno dell’uguale… io non ci voglio stare nel medioevo (o nell”800, o nel regno degli etruschi, o nelle poleis greche) nella merda e nell’acqua fino ai coglioni a impecoronirmi con il Valvassore per avere qualcosa o a prenderlo nel culo dal prete per imparare a leggere… io sognavo di meglio: io sognavo di stare tra le stelle!

forse è proprio vero che l’uomo… non ce la fa… produce solo “corsi e ricorsi” (il povero Vico aveva visto giusto, e secondo me gli dispiaceva avere ragione), come, bene o male, anche i Maya avevano constatato… gira la ruota… e tocca ripartire da zero, ed uscire dal Medioevo… ma cosa si esce a fare se tanto ci ritorneremo?…

fermiamoci… smettiamo di esistere… puf…

 

 

 

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