diversi anni fa, non mi ricordo se prima o dopo Wave… (di cui tra poco più di 10 giorni ricorrerà il sesto anniversario), ma credo davvero molto prima, forse ero addirittura ancora al liceo, andai a Livorno con mi’ mamma non mi ricordo perché…
eravamo sotto i portici intorno a Piazza Grande…
ci sono diversi negozi stra-pottaioni…
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mi’ mamma era a comprare chissà quale vestito mai messo e a fare chissà quale shopping: anche se pià verosimilmente era solo a vedere senza comprare, dato che tutte le compere le avevamo appena fatte a un mercatino scrauso molto lontano da lì…
io ero in un negozio di dischi a spallarmi (io ero lassù solo per accompagnare mi’ mamma con la macchina e per non farla andare col treno…), e mi spallavo perché non c’era la musica classica…
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giunge l’ora del randez-vous con mi’ mamma, davanti al negozio stra-pottino dove era…
ci si trova
eravamo sotto i portici…
io ero contento perché finalmente s’andava via…
però, a un certo punto si sente chiamare: «Catia!»
…era una delle numerose colleghe/amiche che mi’ mamma aveva/ha/ha avuto nella sua vita…
io pensai che era davvero una seccatura, e che avrebbero passato chissà quanto tempo a chiacchierare di stronzate…
era una donna giovane, che io non avevo mai visto prima (come invece mi era capitato con altre amiche/colleghe)
in effetti chiacchierarono per tanto, e io mi ruppi le palle parecchio e detti palesi e manifesti segni di insofferenza, forse anche segni cafoni…
allora questa donna si rivolse a me, tutta sorridente, chiedendomi cosa studiavo, cosa facevo e quanti anni avevo…
io risposi in modo spiccio…
le dissi la mia età,
al ché, questa donna disse: «eh, anche mio figlio ha quasi la tua età, è un po’ più piccino…»
a me non fregava assolutamente nulla di quanti anni avesse il figlio di questa: volevo solo andare via da lì…
però il modo in cui nominò il figlio fu assai “atmosferoso”, mi ricordo che lo notai proprio in diretta (non è stata, quindi, una cognizione col senno di poi): come quando Russell Crowe dice a Lucilla: «Anche mio figlio ha quasi 8 anni» nel Gladiatore…
lo notai, ma, ripeto, me ne fregò anche niente…
si salutarono, finalmente si andava via, esultai, e ci incamminammo in via Grande, verso Piazza della Repubblica dove era parcheggiata la macchina…
s’era fatto parecchia strada, in silenzio, e allora io, per fare conversazione a caso, chiesi a mi’ mamma com’era possibile che fosse collega di una donna così giovane (pretesti della fava per fa du’ chiecchiere, in realtà era una cosa possibilissima)
e mi’ mamma mi risponde che questa donna aveva lavorato non mi ricordo con quale mansione in chissà quale comune prima di trasferirsi del tutto…
…e me la buttò là come se nulla fosse: «…perché il marito violentava il loro figlio piccolo…»
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