Life is a mystery
Everyone must stand alone
I hear you call my name!
And it feels like… home…
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Clizia Le Bon e Sarah…
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Clizia Le Bon non si chiamerebbe affatto Clizia Le Bon, mi sembra si chiami Clizia Gurrado, o roba del genere…
È di Milano
È piccola (massimo 16 anni)…
Ha un fratello più piccolo: Gibo…
È pazza dei Duran Duran,
e per questo sogna di sposarsi con Simon Le Bon e di diventare quindi Clizia Le Bon…
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Popolano il suo mondo gente non proprio cristallina…
I genitori
Le amiche: Rossana e quell’altra (come si chiama? Chiara? Cinzia? Non mi ricordo proprio…)
Gli amici: Alex e Cody (che sono assai ancipiti: a volte positivi a volte negativi)…
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Tutto questo accade in Sposerò Simon Le Bon di Carlo Cotti, del 1986…
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Sarah
è Sarah di Labyrinth di Jim Henson, anch’esso del 1986 (è nei 10 personaggi)…
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Praticamente la stessa età
Un fratellino
I genitori
E il mondo popolato da Bubo (Lubo), Gogol (Hoggle), Sir Didymus e tutti gli altri…
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Labyrinth è un capolavoro inusitabile…
Sposerò Simon Le Bon è così cazzata che è il capolavoro della cazzata!
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Eppure Clizia e Sarah sembrano fare ‘la stessa strada’…
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Per la cronaca:
Sarah era Jennifer Connelly
Clizia era Barbara Blanc
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Occhio!
Il percorso favolistico di Sarah è molto più denso di significati di ‘bildung’ e di crescita…
È perfettamente inglobato in solidissime tradizioni narrative e mitiche.
È gigantesco…
Mentre il percorso di Clizia è meno preciso…
Clizia cresce seguendo impressioni e toccando posti più evanescenti e tanto meno solidi e psicanalitici…
Però il risultato è quello:
Si arriva alla fine
e si capisce
che
i sogni
sono soltanto sogni…
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Accidenti!
Allora è deprimente!
NOOOOOOO!!!!
Perché nonostante abbiano capito che i sogni sono solo sogni, hanno anche capito che questi sogni sono IMPORTANTISSIMI!
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Forse non si avvereranno
Ma vivere senza di essi è IMPOSSIBILE!!!
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Crescono ma non rinnegano di essere state bambine:
non rinnegano di avre avuto dei sogni…
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Yu non sarà mai più Creamy alla fine della serie regolare de L’Incantevole Creamy (di Osamu Kobayashi, 1983).
Però ha il suo Toshio…
Yu è chiarissima! Creamy è sparita!
“Yu è Solo Yu!” dice la bimba poggiando perentoriamente l’indice sulle labbra di Toshio…
Però l’infanzia c’è ancora
In tutto quello che fanno e che faranno…
La Stella Piumata di PinoPino potrà essere raggiunta forse anche cadendo in una pozzanghera…
Gli ombrelli continuano a volare nel cielo supportati dalla forza magica dell’Arca Azzurra…
Parte il fischio della gioia e l’ultima battuta è
“Tohio! Giochiamo!”…
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Yu è cresciuta
non sarà più Creamy
Ma continua a giocare…
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In Evelyn e la Magia di un Sogno d’Amore (di Takashi Anno, 1984) le cose saranno meno facili, ma di eguale segno:
La maturazione in Evelyn è dovuta al fatto che ha acquisito in se stessa la funzione intrinseca dei poteri: alla fine, infatti, con i poteri e i rappresentanti del mondo magico ormai scomparsi (non avendo la ragazza più bisogno di loro) la ragazzina ha assorbito in se la lezione del non arrendersi mai e dell’accettare con rinnovata fiducia i fatti del destino, la lezione che prima le veniva quotidianamente impartita dagli aiutanti magici. Evelyn e la ragazza di Ricky rinnovano la loro fiducia nell’amore con una credenza ottimista, molto infantile, ma per questo piena di una insormontabile speranza, di una tenerezza e di una incessante forza da lasciare senza fiato. Evelyn, affacciata con l’amica ad una terrazza sull’Oceano Pacifico, domanda se può raggiungere il suo Robby in Africa semplicemente lanciando una pietra da quella terrazza sull’oceano; l’amica le risponde che quella pietra dovrebbe soltanto attraversare il Pacifico, l’America e l’Atlantico per poi arrivare senza problemi da Robby e da Ricky; il credere fermamente in tale ipotesi, il credere incessantemente nella speranza di rivedere i ragazzi, avere la convinzione di essere legate indissolubilmente ai loro innamorati, rende l’assurda traiettoria della pietra probabilissima, e l’assurda distanza tra il Giappone e l’Africa, fra le ragazze ed i ragazzi, un tratto brevissimo, tanto che Robby e Ricky (lontano da ogni preoccupazione, sereni e felici in un paradiso naturale idilliaco, quasi un Eden, in perfetta coesione e convivenza con gli animali e la natura) avvertono chiaramente i pensieri delle ragazze che li colpiscono la mente, come una pietra potrebbe colpire le loro teste.
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Sarah arriverà al Castello oltre la Città di Goblin e riprenderà suo fratello che Jareth aveva rapito…
Quando torna finalmente a casa i suoi balocchi e i suoi costumi di bambina che gioca non avranno più tutta questa attrattiva…
Però i suoi compagni saranno sempre lì…
Però i suoi compagni saranno sempre lì…
Non li rinnega affatto!
Sarah ha sì sconfitto la paura (Jareth, che rimane fuori nella forma di Barbagianni), ma non ha rinnegato coloro che l’hanno aiutata a sconfiggerla (la sconfigge da sola, ma grazie al supporto dei ‘sogni’)…
Di quando in quando nella sua vita sentirà sempre il bisogno di tutti loro! Dei suoi ‘sogni’…
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Clizia vive con l’irrealizzabile sogno di sposare il cantante dei Duran Duran…
Per vederlo va al Festival di Sanremo scappando praticamente di casa…
Si romperà una caviglia per raggiungere Simon all’Ospedale Sanremese…
Questa frattura le fa capire che mai riuscirà a sposare Simon…
E allora?
Il sogno di bambina è stato ‘inutile’?
Assolutamente No!
È proprio questo sogno che l’ha fatta crescere…
Le darà sempre ‘speranza’ e ‘gioia’: le ha fatto conoscere Alex, con il quale ‘vivrà’ come Toshio ‘vive’ con Yu…
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Quindi
I sogni sono Importantissimi!!!
Per Tutto Quanto!
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Quindi
W Yu
W Evelyn
e, soprattutto,
W Sarah
e, persino,
W Clizia!!!
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Lalalù a tutti…