Anora

La mia conclamata vecchiaia non mi ha, purtroppo, mai messo in contatto con i film di Sean Baker, che non è un pischello ma ha più di 50 anni e tanti film all'attivo dei quali io non ho nemmanco mai sentito parlare... e vabbé - Anora è girato come gli americani pensano che un film... Continua a leggere →

C’è ancora domani

È tecnicamente valido: con la sua esperienza (il suo gradevolissimo film precedente, Gli ultimi saranno ultimi, basato sul suo monologo teatrale, fu diretto da Massimiliano Bruno nel 2015, ma tutto quanto era suo), Paola Cortellesi riesce ad assemblare dei tecnici capaci di garantire un lussuoso bianco e nero, e delle composizioni d'inquadratura congruenti sia con... Continua a leggere →

Asteroid City

È di quelli che mi dovrebbero piacere... Col cinema/rappresentazione che serve per capire e capirsi, per provare compassione ed elaborare i lutti, per innescare emozioni sane e liberatrici... Con il metacinema bello pimpante ed esposto, che si compiace di farci vedere tutti i gangli dell'estetica del mezzo, quando l'inquadratura è più un soprammobile lussuoso che... Continua a leggere →

Oppenheimer

Io non amo Nolan, si sa... E non amo neppure Greta Gerwig... Ma nella dicotomia odierna tra Oppenheimer e Barbie, che ripropone stancamente l'ancestrale (dai tempi di Omero ed Esiodo, di Sofocle e Aristofane, del Margites e dell'Orestea) polarità tra serio e faceto, tra commedia e tragedia, tra il dire le cose divertendosi e dirle... Continua a leggere →

The Northman

Parlo fin troppo spesso dell'Eneide... Enea agisce per un *destino* che non comprende per nulla (tanto che ha bisogno di continue conferme per "rettificarlo"), ma che gli si pone davanti ogni volta, ossessivamente, soprattutto quando Enea sembra discostarsene (vedi Didone)... Il *destino* è finalizzato a creare una civiltà, Roma, che si suppone essere tanto meglio... Continua a leggere →

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