Mah... A livello di sceneggiatura regge... Certe cose, lì lì che le vedi sei lì che dici «ecco, questo è un difetto», ma alla lunga invece non dànno fastidio... per esempio:molte volte Piccole donne si *rivelava* il romanzo di Jo solo alla fine...l'esperienza raccontata si faceva racconto a posteriori...questo permetteva erranze varie e permetteva di... Continua a leggere →
A Rainy Day in New York
Tutti sappiamo la storia: Allen gira il film all'interno del suo relativamente neonato accordo con Amazon, e Andrea Occhipinti contratta con Amazon la distribuzione italiana con la sua Lucky Red, com'era avvenuto per Wonder Wheel...Poi scatta lo scandalo Weinstein e il movimento MeToo, le cui conseguenze si sono già in parte viste in Polanski...Il MeToo... Continua a leggere →
Beautiful Boy
In Don't Worry si parlava già dei film "sulla dipendenza"...Questo Beautiful Boy di Felix Van Groeningen cerca di emulare soprattutto Candy: Paradiso + Inferno, senza però sapere che i testi cardine dell'impossibilità di recupero del tossico (oltre Candy e gli altri citati in Don't Worry e a tanti altri che non sopraggiungono immediatamente alla memoria)... Continua a leggere →
Call Me By Your Name
Il discorso è questo... è che al mondo esistono persone come Mario Adinolfi... sicché, finché esistono tali aberrazioni, di film come questo ce ne sarà sempre bisogno... finché esistono caproni teste di merda come lui, allora un discorso di puro buon senso (finanche rasentante la tautologia) come quello che fa Stuhlbarg (il babbo) alla fine... Continua a leggere →