Il mio rapporto con la Pixar è complesso... A differenza di molti, io ho sempre trovato Toy Story ('95) una cacchiatella alla «si stava meglio quando si stava peggio», una caratteristica che ho visto essere poi una cifra di tutti i film di John Lasseter, personaggio idolatrato che poi si è rivelato essere qualcosa di... Continua a leggere →
Passages
Film visivamente molto rigoroso, che narra bene le emozioni coinvolte nella trama... Il trio di attori è molto buono, anche se si adagia assai in comodi stereotipi consolidati di carriera: Rogowski è il solito esagitato emotivo ed esteriore... Whishaw è il solito represso misurato e compassato... ...forse Exarchopoulos, alla soglia dei 30 anni, riesce a... Continua a leggere →
Al cinema “d’estate”: Sibyl
A Firenze i cinema sono ancora alla canna del gas... c'è poco da fare...Nel weekend si vede più gente, ma tra settimana (che per molte sale d'essai o di seconda visione o specializzate in eventi e festivalini era un tempo molto redditizio), è ancora calma piatta...E quest'estate, dopo la chiusura forzata, ci sono stati i... Continua a leggere →
Nureyev, the White Crow
Non è facile capire come si pronunciano certi nomi russi... Come si diceva per il viaggio a San Pietroburgo, l'accento è la componente dirimente, e quella più elusiva (non c'è l'obbligo di scriverlo) Conoscendo l'accento, e quasi sempre lo si conosce solo e soltanto grazie alla Wikipedia russa, si evince che Sergej Michailovič Ejzenštejn si... Continua a leggere →
Le fidèle
Pappone più volte ripassato nel paiolo bisunto, interminabile (2h e 10 percepite come 2h e mezzo) e con verosimiglianza zero... La sceneggiatura è tutta una ricerca di effettoni drammaticoni («lo amo ma le circostanze ci sono sfavorevoli», «è rinchiuso ma io lo salvo», «la voglio e per lei vorrei cambiare, ma la mia natura e... Continua a leggere →