Siccome devo lottare tutti i giorni contro gente che ha adorato quella gran merda del Frankenstein di del Toro, e che per giustificare il loro gusto, basato solo e soltanto sugli ormoni prodotti per l'aspetto figaccione di Jacob Elordi (e per nient'altro di filmico, visto che, nel Frankenstein di del Toro, di filmico non c'è... Continua a leggere →
Inkinen dirige Sibelius e Ravel al Maggio Musicale Fiorentino
Pietari Inkinen viene spesso a dirigere al Maggio e da diversi anni... il programma presentato stavolta comprendeva:la sinfonia n. 2 di Sibelius...La valse e la suite 2 di Daphnis et Chloé di Ravel... Si sa tutti (vedi anche le Musiche per San Valentino) che il finale della seconda sinfonia di Sibelius è L'amour toujours di... Continua a leggere →
«Terror of Frankenstein» di Calvin Floyd, 1977
Nel bel mezzo della serie Hammer (l'ultimo film della serie, diretto da Terence Fisher, esce nel '74), e per altri 20 anni, cioè quando esce il Frankenstein di Branagh nel '94, è stato pressoché impossibile vedere un Frankenstein *simile* al romanzo di Mary Shelley, con il prologo di Walton e tutto il resto... anche perché... Continua a leggere →
Il «Frankenstein» di del Toro
Il suo sacrosanto parlare contro all'Intelligenza artificiale (però assai diverso dall'assertività di Miyazaki, anche metafisica, tale per cui l'IA è contro la vita) non garantisce a del Toro la capacità di usare l'intelligenza umana nei film, visto che li fa quasi tutti uguali e dall'aspetto, come minimo, assurdamente plasticoso e gommoso... Mi ricordo, 30 anni... Continua a leggere →
Den Stygge Stesøsteren
Quella che da noi è The Ugly Stepsister non è un film americano né anglofono...È un film norvegese, diretto dall'esordiente Emilie Blichfeldt, nata nel 1991... Il packaging di trucco, parrucco e stucco internazionale (fotografia del polacco-danese Marcel Zyskind, appartenente anche alla società di cinematographers tedesca; costumi della leggenda danese Manon Rasmussen, attrice di teatro ultra... Continua a leggere →
«La bella estate» di Cesare Pavese
E in mezzo al revisionismo storico dei fasci (e come perpetuano anche romanzi odierni come I giorni di Vetro), che continuamente ci presenta un tempo in cui non esistevano né gay né femministe né emancipazione, in cui tutti erano casa e chiesa, è salutare leggere qualcosa di "autentico", e non di propagandato, proveniente da quel... Continua a leggere →